Cosa definisce una “buona scuola” oggi a livello di architettura? In quali modi gli architetti possono contribuire a garantire a studenti e insegnanti le migliori prestazioni intellettive ed emozionali?
- Elevata riduzione del rumore da calpestio specialmente nelle aree comuni e nei corridoi
- La massima libertà creativa nell’uso dei colori e delle forme per creare luoghi stimolanti, allegri e piacevoli
- Un’ottima qualità dell’aria interna per favorire le migliori prestazioni intellettuali di tutti
- Massima igiene garantita dalla possibilità di pulizia veloce ed efficace, specialmente negli asili-nido e nelle scuole elementari
- Adottare soluzioni che permettano e favoriscano l’uso di nuovi approcci e nuove tecniche di insegnamento, per esempio permettere agli alunni di stare in aula senza scarpe
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Nuovi metodi di insegnamento, nuove forme per le scuole
L’architettura delle scuole sta cambiando perché è la scuola stessa che sta cambiando.
A lungo gli edifici scolastici e gli stessi programmi scolastici sono stati il riflesso di una visione molto “compartimentalizzata”: la classe è fatta per imparare, la mensa per mangiare, il cortile per giocare, etc… Oggi, tuttavia, tutti questi “muri” accademici sono crollati. Gli studenti vogliono imparare in maniera più olistica, attraverso un’esperienza immersiva.
Studi recenti rivelano che i giovani d’oggi imparano meglio lavorando in gruppi e assorbendo informazioni attraverso canali differenti.
Per esempio, lo Studio d’architettura finlandese JKMM, specializzato in education, ci descrive così il proprio approccio:
In un recente progetto a Helsinki, abbiamo completamente eliminato i banchi e la consueta impostazione delle aule. L’insegnante non si siede più dietro una cattedra. Tutto il dintorno è pensato per fornire continui stimoli. Nelle scuole odierne si impara sempre e dappertutto, non solo quando si è seduti davanti al banco.
Questo mutato atteggiamento accademico pone una nuova sfida anche agli architetti. La tradizionale suddivisione “classe/corridoio” sta per scomparire, la scuola va sempre più verso un ideale olistico di insegnamento “totale”. Questi cambiamenti aprono nuovi, eccezionali orizzonti per la creatività.