EPD: QUELLO CHE BISOGNA SAPERE è TUTTO QUI!

PARTE UNO

Gli architetti, i geometri e i professionisti nei settori dell’edilizia e degli edifici pubblici li sentono nominare ogni giorno: per completare un progetto oggi ci vogliono gli EPD!

Ma cosa contiene, in realtà, questo documento tanto richiesto e tanto importante quanto, a volte, complesso e di difficile interpretazione? In questa serie di articoli proveremo a spiegarlo.

 

Innanzitutto, che cos’è l’EPD?

EPD è l’acronimo inglese di Environmental Product Declaration, tradotto in italiano come Dichiarazione Ambientale di Prodotto.

Parliamo quindi di ambiente: in particolare di come e quanto i prodotti e servizi di un’Azienda impattano sull’ambiente o, addirittura, possono modificarne la stabilità e alterarlo attraverso l’inquinamento fisico o chimico.

Se un’Azienda decide di creare un EPD, vuol dire che presta molta attenzione all’ambiente. Infatti l’EPD è un documento volontario, è una scelta, una scelta impegnativa che noi come Artigo abbiamo deciso di intraprendere.

L’EPD è un documento pubblico in cui l’Azienda informa il mercato sui suoi metodi produttivi, sulle materie prime che usa e sulle ricadute che tutto questo ha sull’ambiente.

Queste informazioni sono puntuali e scientifiche, certificate attraverso una metodologia rigorosa ed una procedura stabilita a livello internazionale con riferimento alla norma ISO 14025.

A cosa serve pubblicare un EPD?

Serve perché, in un mondo dove tutti parlano e ci bombardano con slogan, percentuali fuori contesto e foto di foreste verdi, l’unico modo per capirci qualcosa è un’informazione standardizzata, in cui i dati di un’Azienda sono confrontabili con quelli di un’altra, perché le unità di misura sono le stesse.

L’EPD é uno strumento che permette ai professionisti dell’edilizia di fare scelte consapevoli e confrontare in linea di massima, dal punto di vista della sostenibilità, prodotti o servizi che hanno funzioni equivalenti.

In Italia, per esempio, per dimostrare la conformità ai CAM (Criteri Ambientali Minimi), è richiesta una dimostrazione che il prodotto utilizzato abbia almeno il 10% di materiale riciclato, e l’EPD è in cima all’elenco delle possibilità per dimostrarlo!

Molto di più del solito “pezzo di carta”

No, l’EPD non è il solito pezzo di carta. È importante per attivare il circolo virtuoso dell’ECO-Design.

Se un’Azienda decide di migliorare a livello ecologico il proprio prodotto – e sappiamo tutti quanto sia necessario! – deve partire dalla misurazione dell’impatto del prodotto attuale.  

L’EPD è quindi un punto di partenza: come Azienda, è il modo in cui possiamo capire e gestire le variabili di produzione che possiamo governare (per esempio la scelta degli ingredienti di base) e prendere una decisione per il futuro.

Perché l’EPD vale di più di altre dichiarazioni, magari anche più semplici e d’effetto?

Perché è obiettivo e certificato da terzi. Questo garantisce la veridicità dello studio LCA, LifeCycle Assessment, in italiano Valutazione del ciclo di vita del prodotto, e della successiva Dichiarazione Ambientale di Prodotto.

È importante sottolineare questa espressione: ciclo di vita. Uno dei principi dell’Eco-design è infatti tenere sempre presente che la “vita” di un prodotto, nel nostro caso un pavimento in gomma, non termina affatto con la sua consegna e posa, ma continua nel tempo fino alla sua eventuale dismissione. E in tutto quel tempo esercita un’influenza sull’ambiente.

Cosa viene analizzato e misurato
L’analisi che descrive l’impatto ambientale legato alla produzione riguarda:

  • il consumo energetico e di materie prime
  • la produzione di rifiuti
  • le emissioni di CO2
  • la quantità di risorse idriche necessarie alla produzione.

Il risultato finale
I risultati di questa analisi riguardano una serie di indicatori ambientali, ovvero vengono quantificati, con unità di misura standard, alcuni valori come per esempio la quantità di CO2 (AnidrideCarbonica) emessa per unità di prodotto.

La dichiarazione finale
Solo una volta validata, la Dichiarazione può essere pubblicata e comunicata a tutti gli stakeholders, interni ed esterni per informarli dei risultati ottenuti in termini di riduzione dell’impatto ambientale del prodotto.

Tutto chiaro, ma resta il fatto che il documento EPD è veramente complicato!

L’EPD è un documento articolato che descrive i processi, gli ingredienti e le energie utilizzate e fornisce molti dati in tabelle di lettura molto complesse.

Nei prossimi articoli vedremo come semplificare la complessità di questi documenti.

Vi indicheremo quindi che cosa leggere principalmente in un EPD per effettuare una scelta consapevole dei prodotti valutando almeno i parametri più importanti.

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