
GUIDA PRATICA ALLA LETTURA DI UN EPD
CAPITOLO QUATTRO: I CONTENUTI RINNOVABILI
Nel precedente articolo abbiamo parlato di contenuti riciclati, in questo affronteremo il tema dei contenuti rinnovabili e di come individuarli nell’EPD.
I due concetti vengono spesso presentati insieme, e questo può generare una certa confusione. Per cui iniziamo facendo chiarezza:

Le Materie prime identificate come Bio-Based sono quelle che derivano direttamente da biomasse che spesso sono sottoprodotti dell’industria agroalimentare.
Queste materie prime portano spesso un contributo in riduzione (minore di zero) nel calcolo delle emissioni di CO2 in quanto nella loro vita vegetale hanno sottratto anidride Carbonica dall’atmosfera.
Un esempio pratico nei nostri prodotti è la sostituzione della Silice da estrazione con quella che deriva dalla buccia (lolla) del riso.
La lolla di riso è infatti un sottoprodotto della coltivazione del riso, solitamente scartato come rifiuto. Il reimpiego di questo materiale ci consente di ottenere una sostanziale riduzione dei processi di estrazione ad alta intensità di risorse, tipici della silice tradizionale.
Le Materie prime identificate come Bio-Attributed sono invece prodotte a partire in larga parte (ma non solo) da sostanze di origine biologica.
Il termine “bio-attribuito” indica che l’uso di materie prime bio-based è stato attribuito utilizzando la metodologia del bilancio di massa, che misura la quantità in cui le materie prime derivate da combustibili fossili sono state sostituite da materie prime rinnovabili nel corso di un anno.
Nei nostri prodotti della versione GAIA utilizziamo gomma Bio-attribuita, prodotta in gran parte utilizzando oli a base biologica provenienti da piante o semi. Utilizzandola abbiamo ridotto la nostra dipendenza da fonti non rinnovabili, minimizzando l’impatto ambientale.
In sostanza, le materie Bio-based sono direttamente composte da biomassa, mentre quelle Bio-attributed utilizzano un sistema di attribuzione per certificare l’uso di risorse biologiche nel processo produttivo.

Le Materie prime identificate come Bio-Based sono quelle che derivano direttamente da biomasse che spesso sono sottoprodotti dell’industria agroalimentare.
Queste materie prime portano spesso un contributo in riduzione (minore di zero) nel calcolo delle emissioni di CO2 in quanto nella loro vita vegetale hanno sottratto anidride Carbonica dall’atmosfera.
Un esempio pratico nei nostri prodotti è la sostituzione della Silice da estrazione con quella che deriva dalla buccia (lolla) del riso.
La lolla di riso è infatti un sottoprodotto della coltivazione del riso, solitamente scartato come rifiuto. Il reimpiego di questo materiale ci consente di ottenere una sostanziale riduzione dei processi di estrazione ad alta intensità di risorse, tipici della silice tradizionale.
Le Materie prime identificate come Bio-Attributed sono invece prodotte a partire in larga parte (ma non solo) da sostanze di origine biologica.
Il termine “bio-attribuito” indica che l’uso di materie prime bio-based è stato attribuito utilizzando la metodologia del bilancio di massa, che misura la quantità in cui le materie prime derivate da combustibili fossili sono state sostituite da materie prime rinnovabili nel corso di un anno.
Nei nostri prodotti della versione GAIA utilizziamo gomma Bio-attribuita, prodotta in gran parte utilizzando oli a base biologica provenienti da piante o semi. Utilizzandola abbiamo ridotto la nostra dipendenza da fonti non rinnovabili, minimizzando l’impatto ambientale.
In sostanza, le materie Bio-based sono direttamente composte da biomassa, mentre quelle Bio-attributed utilizzano un sistema di attribuzione per certificare l’uso di risorse biologiche nel processo produttivo.

Dove trovo il contenuto rinnovabile nell’EPD?
Come per il contenuto riciclato, nella sezione dedicata alla composizione dei materiali. (Tabella 1.6)
Perché sono così importanti?
Perché sia le materie Bio-based che quelle Bio-attributed contribuiscono a ridurre significativamente l’impatto sull’ambiente. Infatti, a differenza delle materie prime di origine fossile, che richiedono milioni di anni per formarsi e vengono sottratte per sempre all’ambiente, le materie rinnovabili, fedeli al loro nome, si rigenerano naturalmente e durante la loro vita assorbono Anidride Carbonica (CO2 ) dall’atmosfera.
Nel caso della buccia del riso, inoltre, parliamo addirittura di una materia prima rapidamente rinnovabile, (nelle zone equatoriali del globo è possibile ottenere 2 o 3 raccolti di riso all’anno) il che naturalmente è un ulteriore vantaggio. L’ambiente rigenera velocemente ciò che oggi viene utilizzato!
Ci sono altre informazioni importanti in un EPD?
Sicuramente. In questa serie di articoli ci siamo dedicati solo ad alcuni degli aspetti chiave nella lettura di un EPD, tuttavia il documento riporta molti altri dati utili: il consumo energetico, l’uso dell’acqua e le modalità di smaltimento, che aiutano a valutare in modo più completo la sostenibilità di un prodotto.
Nei prossimi articoli ci soffermeremo sulle ulteriori informazioni importanti che l’EPD è in grado di fornirci.
CONTACT US!
"*" indica i campi obbligatori